ENPAM
COMPENSI AGLI AMMINISTRATORI ENPAM
MINIME RIDUZIONI DEI COMPENSI AGLI AMMINISTRATORI. TAGLIATO SOLO IL 10%

Cari colleghe e colleghi,

vi riferisco sull’Assemblea della Fondazione ENPAM che si è svolta lo scorso 28 novembre.

Nei giorni precedenti alcune Associazioni di colleghi avevano inviato ai Presidenti degli Ordini ed alla stampa documenti informativi particolarmente critici riguardo l’entità degli attuali compensi del Presidente, dei membri del CdA e del Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione.

A tale proposito in Assemblea il presidente Oliveti ha ribadito che i costi degli organi di gestione della Fondazione ENPAM sono tra i più bassi delle varie Casse di Previdenza, se rapportati al patrimonio amministrato, e sono giustificati dai positivi risultati conseguiti, essendo il patrimonio dell'ENPAM notevolmente aumentato negli ultimi anni (dai 12,5 miliardi del 2012 ai 22,8 miliardi del 2019).

Il Presidente ha poi dato lettura di una mozione del CdA che proponeva una riduzione dei compensi del 10% ed un tetto massimo annuale di 3,16 milioni di euro da spendere per gli Organi di gestione.

A questo punto sono intervenuto nel dibattito (vedi registrazione vocale) e ho presentato una mozione del nostro Ordine, sottoscritta anche dagli Ordini di Campobasso, Ferrara e Piacenza che prevedeva: retribuzione lorda annuale per il Presidente di 240.000 euro, pari a quella del Presidente della Repubblica e proporzionale riduzione di compensi per i membri del CdA e i Revisori dei conti, con tetto massimo di spesa lorda di 1.2000.000 euro all’anno, compresi gli emolumenti provenienti dai Fondi immobiliari. Tale riduzione dei compensi del 60% comporta un risparmio annuo di almeno 1.580.000 euro da destinare ad attività di welfare della Fondazione e al contenimento delle aliquote contributive che nel corso degli ultimi anni sono aumentate in modo molto consistente.

Ho anche chiesto al presidente Oliveti di farsi promotore di una revisione dello Statuto per:

correggere la possibilità di aggirare la norma sul limite dei mandati consecutivi, che ha consentito a entrambi i vicepresidenti (Malagnino e Galvano) di rimanere nel CdA della Fondazione;

rivedere il sistema elettorale in modo da garantire in termini realmente democratici la rappresentatività delle minoranze, sia nel CdA che nell’Assemblea Nazionale, poiché attualmente circa il 40% dei medici non ha neanche un diritto di tribuna all’interno della Fondazione.

Un altro collega, il Dott. Amendola, ha presentato a sua volta una mozione per ridurre i compensi del 20% e per ottenere una maggior trasparenza sulle cifre che ciascun membro del CdA e dei Revisori percepisce direttamente o indirettamente dalla Fondazione.

Il Presidente ha subito messo in votazione la proposta del CdA, precisando che se tale mozione avesse ottenuto la maggioranza dei voti, in base a norme civilistiche non meglio specificate non sarebbe stata posta in votazione alcuna altra mozione.

Il risultato è stato che la mozione del CdA ha ricevuto 148 voti a favore, 15 contrari e 9 astensioni su 172 colleghi aventi diritto al voto e le altre due mozioni sono state derubricate.

Come ricorderete, fin dal 2013 il nostro Ordine, insieme ad altri Ordini, ha più volte proposto una riduzione dei compensi (vedi documentazione pubblicata sul nostro sito) ma la maggioranza dei delegati non ha appoggiato le nostre richieste lasciando carta bianca alle proposte economiche del Consiglio di Amministrazione.

Dunque nei prossimi cinque anni spenderemo non meno di 15,8 milioni di euro per remunerare chi amministra l’Enpam e questo punto ciascuno faccia le proprie considerazioni.

Consentitemi di dire che il parere unanime del Consiglio dell’Ordine di Ascoli Piceno è che i compensi del Presidente, del CdA e dei Revisori contabili erano e restano troppo elevati, e che in un periodo di così grave crisi economica ed etica gli amministratori dell’Enpam avrebbero potuto e dovuto mostrare maggiore sensibilità ed attenzione agli interessi dei colleghi, soprattutto dei più giovani.

Anche perché è stato facile, come è successo finora, ottenere consistenti utili di bilancio ed aumentare il patrimonio negli anni in cui le entrate contributive sono state notevolmente superiori alle uscite causate dal pagamento delle pensioni. Decisamente più difficile sarà mantenere un utile di bilancio quando, a breve, aumenterà il numero dei pensionati e di conseguenza l'importo delle pensioni che la Fondazione dovrà erogare.

Dr. Piero Maria Benfatti

Delegato Enpam OMCeO Ascoli Piceno

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